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Il Nucleo 2014-2015


Ed eccoci qui come ogni anno con la nuova stagione del Circolo del cinema Il Nucleo.

La nuova stagione del Nucleo prenderà via mercoledì 1 ottobre e presenterà come sempre il meglio della produzione cinematografica internazionale. Sedici film, sette paesi, premi dei maggiori festival, i futuri autori di domani, le nuove star, i grandi vecchi, l’impeccabile cinema hollywoodiano e i nuovi autori indie. Un cartellone che cerca di mettere insieme la novità, le conferme, le possibili sorprese.

Come sempre le proiezioni saranno in Sala Ordet (Piazza Cristo Re 1, Alba) alle 20.45.

1-2 ottobre
Le meraviglie di Alice Rohrwacher (Ita-Svi-Ger 2014)

8-9 ottobre
Jersey Boys di Clint Eastwood (Usa 2014)

15-16 ottobre
12 anni schiavo di Steve McQueen (Usa, Gb 2013)

22-23 ottobre
Le week-end di Roger Michell (Gb, 2014)

29-30 ottobre
Nebraska di Alexander Payne (Usa 2013)

5-6 novembre
In grazia di Dio di Edoardo Winspeare (Ita, 2014)

12-13 novembre
Le cose belle di Giovanni Piperno e Agostino Ferrente (Ita 2013)

19-20 novembre
Father and Son di Hirokazu Kore-eda (Jap 2013)

26-27 novembre
Locke di Steven Knight (Gb 2013)

3-4 dicembre
All Is Lost - Tutto è perduto di J.C. Chandor (Usa 2013)

10-11 dicembre
Il treno va a Mosca di Federico Ferrone, Michele Manzolini (Ita 2013)

17-18 dicembre
We Are the Best! di Lukas Moodysson (Sve 2013)

7-8 gennaio
C’era una volta New York di James Gray (Usa 2013)

14-15 gennaio
Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmush (Usa 2013)

21-22 gennaio
Gabrielle - Un amore fuori dal coro di Louise Archambault (Can 2013)

28-29 gennaio
La gelosia di Philip Garrell (Fra 2013)

4-5 febbraio
Mud di Jeff Nichols (Usa 2012)

ALBA - SALA ORDET - ORE 20:45
TESSERA: 25 € (ingresso solo con tessera)

Tessere in vendita presso:
Libreria La Torre - Alba, Via Vittorio Emanuele 19/G
Libreria San Paolo - Alba, Via Vittorio Emanuele 30/A
Videoteca Casablanca - Alba, Via S. Teobaldo 5/A
Sala Ordet - Alba, Piazza Cristo Re 1 (prima della proiezione dei film)

Per la trama dei singoli film, clicca qui sotto


CIRCOLO DEL CINEMA IL NUCLEO 2014-2015 - I FILM

1-2 ottobre
Le meraviglie di Alice Rohrwacher (Ita-Svi-Ger 2014)
Vincitore del Gran premio della giuria a Cannes, Le meraviglie ha sancito la definitiva consacrazione della Rohrwacher dopo l’esordio Corpo celeste. In un paesino del Centro Italia, durante un’estate dei primi anni ’90, quattro sorelle, capeggiate dalla primogenita Gelsomina, vivono con la madre, il padre e la sorella di quest’ultimo in una fattoria dove si produce il miele. Il padre della stramba famiglia fricchettona è un uomo rude e orgoglioso e di fronte alla smania di crescere di Gelsomina non sa come reagire. Anche perché il mondo sta cambiando, nelle campagne arriva il turismo di massa e la tv porta nuovi sogni. Una riflessione autobiografica sull’evoluzione dell’idea di libertà nella nostra società. Con Alba Rohrwacher, sorella di Alice.

8-9 ottobre
Jersey Boys di Clint Eastwood (Usa 2014)
Quattro giovanotti che provengono dal New Jersey, sempre a contatto con la malavita italoamericana e il rischio di farne parte, si uniscono per formare quello che diventerà uno dei gruppi rock icona degli anni ’60, i Four Seasons. Con una buona dose di ironia e malinconica leggerezza, il grande Clint Eastwood realizza una commedia musicale che, tra ricostruzione storica, scontri di personalità e la classica parabola del successo che arriva a prezzo di liti e scelte dolorose, racconta come sempre un pezzo di società americana: questa volta quello dello spettacolo, dello show che va avanti a tutti i costi, oltre le ragioni individuali e le tragedie della vita. Un film minore, forse, ma un vero e proprio gioiello.

15-16 ottobre
12 anni schiavo di Steve McQueen (12 Years a Slave, Usa, Gb 2013)
Negli anni precedenti la guerra civile americana, Solomon Northup, un nero nato libero nello stato di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Misurandosi con la più feroce crudeltà (personificata dal mercante di schiavi Edwin Epps), ma anche con gesti di inaspettata gentilezza, Solomon si sforza di sopravvivere senza perdere la dignità. Nel dodicesimo anno di schiavitù, l'incontro con un abolizionista canadese cambierà la sua vita. Steve McQueen, già autore degli apprezzati Hunger e Shame, vince l’Oscar per il Miglior film e la Miglior regia con un film potente ed elegante, che è un atto di dolore e resistenza contro ogni forma di schiavitù. Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender e Brad Pitt, qui anche nelle vesti di produttore.

22-23 ottobre
Le week-end di Roger Michell (Gb, 2014)
Nick e Meg sono una coppia inglese di ultracinquantenni: lui è professore universitario, lei insegnante di liceo. Decidono di festeggiare il loro trentesimo anniversario di matrimonio tornando per un weekend a Parigi, dove avevano trascorso la loro luna di miele. L'incontro inaspettato con un vecchio amico, Morgan, riuscirà a far capire a Nick tutto quello a cui tiene davvero nella vita, e nel suo matrimonio con Meg. Dal regista di Notting Hill, una nuova commedia sentimentale di strabiliante leggerezza e sensibilità, questa volta dedicata alla terza età. Gli interpreti inglesi Jim Broadbent e Lindsay Duncan regalano momenti di autentica comicità e autentico sentimento, facendosi protagonisti di un successo tra i più inattesi della stagione.

29-30 ottobre
Nebraska di Alexander Payne (Usa 2013)
Woody è un uomo un anziano che vive in Montana e ha un'unica preoccupazione: raggiungere il Nebraska, dove è convinto di dover ricevere un premio della lotteria. Preoccupato dal suo stato mentale, ma incerto se affidarsi a una casa di cura, il figlio David decide di accompagnare il padre in questo folle viaggio. Con un bianco e nero elegante, con più di un rimando al cinema americano anni ’70, Alexander Payne (Sideways, Paradiso amaro) gira un road movie nostalgico e quasi comico, che è anche un’elegia dell’America centrale, delle sue grandi pianure e della sua gente onesta e ottusa, e al tempo stesso una presa in giro. Con un grande Bruce Dern, icona della New Hollywood capace di vincere a ottant’anni il Premio per il miglior attore a Cannes.

5-6 novembre
In grazia di Dio di Edoardo Winspeare (Ita 2014)
Nella Puglia colpita dalla crisi economica, con le piccole imprese a conduzione familiare costrette a chiudere, la quarantenne Adele, con la figlia diciottenne, la sorella più giovane e l’anziana madre si rifugia nella vecchia casa di campagna. Il lavoro della terra, il baratto dei prodotti, la forzata e dolorosa riscoperta di un mondo che si credeva abbandonato, costringono le quattro donne a rifarsi una nuova vita e a cercare un nuovo rapporto con la società dei consumi. Il pugliese Winspeare, con un cinema realista e simbolico, militante ma anche melodrammatico, interpreta la crisi in chiave femminile e in forma di coro tragico. E gira un film unico nel panorama del cinema italiano, presentato con successo all’ultimo Festival di Berlino.

12-13 novembre
Le cose belle di Giovanni Piperno e Agostino Ferrente (Ita 2013)
Quattro vite a confronto nella Napoli di oggi: Fabio, Enzo, Adele e Silvana, ovvero quattro sguardi pieni di bellezza, tristezza, ironia, ingenuità e cinismo. Tredici anni dopo il precedente documentario Intervista a mia madre, Agostino Ferrente e Giovanni Piperno tornano a far visita agli adolescenti di allora, per incontrare due uomini e due donne trasformati dalla vita: chi sognava di fare il calciatore o la modella, chi cantava nei ristoranti o sperava di andare al conservatorio ha dovuto confrontarsi con l’inevitabile durezza della realtà. La macchina da presa attenta e rispettosa osserva e indaga, cogliendo soprattutto l’umanità dei personaggi, facendone figure universali al di là del documentario e della connotazione geografica.

19-20 novembre
Father and Son di Hirokazu Kore-eda (Soshite chichi ni naru, Jap 2013)
Ryota Nonomiya è un benestante uomo d’affari di Tokyo. Quando scopre con la moglie che quello che crede essere suo figlio è in realtà un altro bambino, scambiato in culla al momento della nascita, entra in una profonda crisi esistenziale. Il loro figlio biologico è cresciuto in una famiglia completamente diversa da quella d’origine, e oltre al dolore per la scoperta scioccante, Ryota deve confrontarsi con un mondo che non capisce. Straordinario esempio di «cinema d’autore popolare», il film è un capolavoro di delicatezza, sospeso tra il racconto familiare alla Ozu e la durezza di un ritratto che non nasconde la fragilità del maschio di fronte ai grandi interrogativi dell’esistenza (chi siamo veramente? da dove veniamo? chi vogliamo diventare?).

26-27 novembre
Locke di Steven Knight (Gb 2013)
Ivan Locke ha lavorato sodo per costruirsi la sua vita. Stanotte quella vita gli crollerà addosso. Alla vigilia della sfida più grande della sua carriera, Ivan riceve una telefonata che scatenerà una serie di eventi dagli effetti catastrofici per la sua famiglia, la sua carriera e la sua anima. Un one man film completamente costruito sul corpo e la voce del bravissimo Tom Hardy, unico protagonista di questo dramma avvincente (sì, avvincente, nonostante la presenza di un solo attore in scena), tutto giocato sulla durata di un viaggio in auto e sui legami di una vita che si sciolgono un po’ alla volta. Tra reminiscenze dell’Amleto e il meccanismo a orologeria di un thriller, un film unico nel suo genere, da vedere e soffrire con il cuore in gola.

3-4 dicembre
All Is Lost - Tutto è perduto di J.C. Chandor (Usa 2013)
Ancora un one man film, questa volta ambientato in mare aperto, sulle acque dell’Oceano Indiano, dove un esperto marinaio (interpretato dall’intramontabile Robert Redford) si trova ad affrontare la forza degli elementi. Con l'equipaggiamento di navigazione e la radio fuori uso, l'uomo per sopravvivere deve far affidamento solo su un sestante, delle mappe nautiche e il suo intuito. Teso, emozionante, perfetto, un film d’altri tempi, che ricorda la sfida tra uomo e natura di un altro film con Redford (Corvo rosso non avrai il mio scalpo) e lascia allo spettatore un sottile senso di paura e abbandono. Con un finale sorprendente e inatteso, da confrontare con il misticismo di Gravity, altro faccia a faccia con forze ignote e spaventose.

10-11 dicembre
Il treno va a Mosca di Federico Ferrone, Michele Manzolini (Ita 2013)
1957. Ad Alfonsine, uno dei tanti paesini della Romagna rossa distrutti dalla guerra, il barbiere comunista Sauro Ravaglia e i suoi amici sognano l’Unione Sovietica, unica terra in cui si realizza il loro ideale di pace, fratellanza e uguaglianza. Quando si presenta l’occasione di visitare Mosca, durante il Festival mondiale della gioventù socialista, il gruppetto parte: le aspettative sono altissime e tanta la voglia di portare a casa più immagini possibili di quello che sarà il viaggio della vita. Realizzato montando filmati in super8 di anziani comunisti romagnoli, un film sull’utopia e il sogno, l’inganno e la speranza. Un documentario pieno di nostalgia, ma non nostalgico, che è l’elegia di un gruppo di instancabili viaggiatori.

17-18 dicembre
We Are the Best! di Lukas Moodysson (Vi är bäst!, Sve-Dan 2013)
Stoccolma, 1982. Bobo e Klara sono due tredicenni amiche del cuore fermamente convinte che il punk non sia morto, come ormai stabilito da tutti. Portano i capelli corti, sono vestite da ragazzacci, litigano con le compagne, e a un certo punto decidono di mettere su un gruppo punk, pur non sapendo suonare alcun strumento. Per questo chiedono aiuto alla coetanea Hedvig, che con la chitarra è bravissima, ma con la sua lunga chioma bionda è tutto tranne che punk… Ispirandosi a un graphic novel della moglie, il regista svedese Moodyson racconta le difficoltà e le esaltazioni dell’adolescenza attraverso i ritratti buffi di tre ragazzine fuori dagli schemi. Un film che parla di crescita, di amicizia, di orgoglio, e lo fa in maniera semplice e pulita.

7-8 gennaio
C’era una volta New York di James Gray (The Immigrant, Usa 2013)
New York, 1921. Ewa e Magda Cybulski , giovani emigrate polacche, vengono separate quando i medici scoprono che la seconda è malata. Ewa si ritrova così sola per le strade di Manhattan, e nel disperato tentativo di ricongiungersi con la sorella diventa preda di affascinante ma malvagio impresario. L’arrivo di un altro uomo, più buono e sensibile, le ridona la fiducia per un futuro migliore. James Gray (I padroni della notte, Two Lovers) realizza il suo film più ambizioso e affascinante con questo melodramma che ricorda l’opera lirica nella trama e le vecchie fotografie di New York (più un omaggio al Sergio Leone di C’era una volta in America) nelle immagini. E Marion Cotillard, occhi sperduti e commossi da Traviata, è semplicemente perfetta.

14-15 gennaio
Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmush (Usa 2013)
Adam è un musicista di Detroit che si nasconde dal mondo e conduce una vita notturna. Sua moglie Eve vive invece a Tangeri, ma tra i due la relazione dura da secoli: sono infatti due vampiri eleganti e bohemien, che cercano nell’isolamento e nelle tenebre la salvezza da un mondo che giudicano impazzito e volgare. Il problema per loro è incontrarsi e, una volta ritrovato l’amore quotidiano, sopravvivere. Il grande regista underground americano Jim Jarmusch gira un suo personalissimo film dell’orrore, ovviamente in chiave rock e malinconica: ne nasce una storia d’amore, ma anche l’epica tenera e ironica di due outsider, due reietti della società che succhiando sangue di qualità provano a redimire un mondo che ha dimenticato il senso della bellezza.

21-22 gennaio
Gabrielle - Un amore fuori dal coro di Louise Archambault (Gabrielle, Can 2013)
Affetta dalla sindrome di Williams, Gabrielle è una giovane donna animata da una contagiosa gioia di vivere e con uno straordinario dono per la musica. Ha incontrato Martin, il suo ragazzo, al centro ricreativo dove cantano insieme in un coro e da allora sono inseparabili. Determinata a vivere con Martin una storia d'amore che non ha nulla di ordinario, Gabrielle dovrà affrontare molti pregiudizi e i suoi stessi limiti. Interpretato da attori non professionisti, membri di un centro di arti dello spettacolo che offre una formazione professionale in canto, danza e teatro a persone portatrici di handicap, il film è un inno alla vita e alla inesauribile energia creativa delle persone. Vincitore del Premio del pubblico al Festival di Locarno.

28-29 gennaio
La gelosia di Philip Garrell (La jalousie, Fra 2013)
Un trentenne vive con una donna in un piccolo appartamento. L’uomo ha una figlia nata da un precedente matrimonio, ma la bambina vive con la madre, che non gli ha mai perdonato l’abbandono. L’uomo fa l’attore di teatro, non guadagna nulla, ma è innamorato della nuova compagna e non intende cambiare la sua vita… Il grande regista Philip Garrell ricostruisce la vita travagliata e un po’ ridicola di suo padre, facendolo interpretare dal figlio Louis (star del cinema d’autore francese) e sostituendo se stesso con una bambina. E nel suo tipico miscuglio di finzione e autobiografia, gira un piccolo film intimista di commovente leggerezza, dove la tragedia è stemperate dalla tenerezza del ricordo. Bellissima, come sempre, Anna Mouglalis.

4-5 febbraio
Mud di Jeff Nichols (Usa 2012)
Due quattordicenni che vivono sulle rive del Mississippi incontrano su un’isola Mud, un uomo in fuga da alcuni malviventi. Mud è da sempre innamorato di Juniper e vorrebbe ricongiungersi con lei, ma ha bisogno dell’aiuto dei ragazzi per tornare sulla terraferma. Per il giovane Ellis l’incontro con Mud segnerà così l’ingresso in un mondo sconosciuto. Con gli elementi tipici del racconto di formazione – protagonisti quattordicenni, l’estate, il fiume, l’uomo misterioso, la missione segreta – Jeff Nichols, qui al suo terzo film, gira un perfetto prodotto indie, riflessione sulla fragilità dell’adolescenza e la necessità di avere dei maestri, che spinge il coinvolgimento a vette di pura commozione. Con il futuro premio Oscar Matthew McConaughey.

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